Han ha scritto
Io il fatto che Charlie dica di non saper nuotare non l'ho mai capito, è un incongruenza.
Continuo a pensare che c’è qualcosa di poco chiaro in questo modo di fare di Charlie.
Ricordando le “visioni” di Desmond, penso che proprio le cose che non sappiamo ancora di lui e soprattutto dei suoi flashes
mancanti possano essere fondamentali per capire diversi punti oscuri.
E cioè noi abbiamo visto che Desmond prova sempre a salvare Charlie perché nei suoi flashes (ricordi? visioni future? deja-vù passati?) lo vede morire; diciamo che, se è giusta la mia idea sulla
traccia/destino che riguarda ognuno dei nostri, nel destino di Desmond ci potrebbe essere anche lo scopo di salvare Charlie.
Nonostante questo però, Charlie “
is supposed to die”, perché la
sua traccia/destino è un’altra e, visti come sono andati i fatti, potrebbe essere quella di “sacrificarsi per un bene comune superiore”.
Però, dei flashes di cui parla Desmond, noi ne abbiamo visto
solo uno, o mi ricordo male? Io mi ricordo che abbiamo visto solo quello della freccia che è poi collegato ad un episodio che sarebbe dovuto accadere nel futuro di Charlie
sull’isola, ma
non abbiamo mai visto gli altri che Desmond cita nella storia.Forse perché
non sono avvenuti sull’isola?… e cioè sono realmente avvenuti ma in altre dimensioni (del tempo? dello spazio?) che ancora dobbiamo chiarire?
Noi non abbiamo visto nè la morte per folgorazione, nè la morte per caduta da uno scoglio, ma soprattutto non abbiamo mai visto
l’altra morte di Charlie per annegamento. Senza parlare poi del flash dell’elicottero… lì è buio fitto.
E allora non potrebbe essere che questo fatto, un annegamento ancora non visto, si collochi tra il Charlie bambino che impara a nuotare col suo papà e il Charlie che, sull’isola dice: I can’t swim?
E cioè che Charlie, nonostante sapesse nuotare, si sia trovato in
un’altra dimensione spazio-temporale diversa ad annegare (magari per salvare una donna) e che adesso, sulla dimensione Isola, nel
qui ed ora dell’Isola, pur sapendo nuotare, conservi
nella memoria inconscia quel trauma e di getto dica "I can’t swim? ".
Più avanti, innamorato di Claire, Charlie ritrova il coraggio perduto e si offre di andare allo Specchio, non solo per salvare Claire ma TUTTI GLI ALTRI.
Non so eh? Sono solo tentativi di spiegare un qualcosa che non mi ha mai convinto, e nonostante Michele abbia provato a dare delle valide spiegazioni a questo modo di fare di Charlie, io non sono completamente convinta… Penso che se uno sa nuotare non si ferma proprio quando c’è la necessità di dare una mano, a meno che non gli riaffiori alla memoria qualcosa che lo blocchi.
Lo so che la teoria del deja vu non piace a molti… però, per meglio valutare il tutto, riporto quello che scrive Wikipedia, magari può servire:
“
Il déjà vu ("già visto"), è la sensazione di aver vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando di nuovo”.Alan S. Brown nel suo studio ci riporta le maggiori teorie:
• 1.
Teorie neurologiche. Si tratterebbe di una epilessia breve e circoscritta che causa una disfunzione del sistema nervoso. Il medico austriaco Josef Spatt ha collocato la sede nella corteccia paraippocampale che ha la capacità di giudicare la familiarità. L'ipotesi sembra supportata da evidenze sperimentali perché, al verificarsi del fenomeno, l'attivarsi della corteccia paraippocampale può essere escluso selettivamente dal funzionamento normale di altre strutture cerebrali (la corteccia prefrontale e l'ippocampo propriamente detto), legate alle funzioni mnemoniche e cognitive.
• 2.
Teoria del processamento duale. Pierre Gloor spiegherebbe il deja-vu come una momentanea e rara disattivazione del sistema di recupero della memoria distinto e indipendente da un altro sistema mnemonico di sensazione di familiarità, che rimane attivo e causa il fenomeno ("sto già vedendolo, so che l'ho già visto, ma non riesco a recuperarlo").
• 3.
Teoria attenzionale. Una interruzione (un "black out" o un "reset") nella continuità dell'attenzione causerebbe un
riprocessamento dell'informazione. L'interruzione ne avrebbe fatto dimenticare la presenza e non è consapevole; la percezione - o meglio la sensazione della percezione - invece permarrebbe attraverso un altro canale non cosciente. Da qui la sensazione di familiarità ("l'ho già visto un attimo prima").
• 4.
Teorie amnestiche. All'interno del campo di attenzione ci sarebbe un elemento appartenente a un ricordo realmente memorizzato (e probabilmente avvenuto); questo elemento però, a causa di un errore di memoria per cui non si riesce a richiamare anche il contesto complessivo, sarebbe sufficiente a richiamare la sensazione di familiarità ("c'è qualcosa in questa situazione che mi ricorda... no, ho già visto proprio tutta questa situazione").
Un'ultima e recente teoria che rientra in quest'area (ma anche nelle altre teorie, non escludentisi a vicenda) è quella proposta da Susumu Tonegawa (premio Nobel in medicina, ricercatore del MIT) per cui la causa del deja-vu risiederebbe in una temporanea incapacità della memoria episodica (2006). Il riscontro oggettivo è ipotizzabile ancora nel giro dentato ippocampale ed in particolare in un gruppo di neuroni denominate "place cells" che si attiverebbero per riconoscere un luogo come già noto, e per cui non occorre ricostruire una rappresentazione (una mappa neurale). Il ricercatore comunque ha cercato (e trovato) evidenze sperimentali in animali (topi) e non nell'uomo.
Collegamenti a disturbi mentali :
È stata trovata una correlazione clinica tra déjà vu e disturbi mentali come la schizofrenia e l'ansietà (in particolare in situazioni di attacchi di panico contraddistinte da intensità e breve durata, 2-8 minuti), la probabilità di sperimentarne cresce considerevolmente con soggetti in queste condizioni.
La possibilità di una correlazione ha condotto alcuni ricercatori ad ipotizzare che il déjà vu è forse un'anomalia legata ad una scarica elettrica scorretta nel cervello. Poiché la maggior parte delle persone soffre di qualche lieve, cioè non patologico, episodio epilettico (ad esempio l'improvvisa "scossa", tecnicamente uno spasmo ipnagogico, che si prova talvolta prima di addormentarsi), si pensa che una simile (lieve) aberrazione capiti durante il déjà vu, con il risultato di un "ricordo" erroneo”.
http://it.wikipedia.org/wiki/D%C3%A9j%C3%A0_vu